Cari aficionados, come state?
Qualche giorno fa, mentre leggevo il giornale, mi è caduto l’occhio su un articolo, in cui si diceva che l’Italia è il primo Paese in Europa e il secondo al mondo per consumo di acqua in bottiglia. La maggior parte degli italiani, infatti, stando ai dati pubblicati nel 2018, consuma abitualmente acqua in bottiglia… di plastica!
Le motivazioni che spingono a questo tipo di scelta sono essenzialmente 3:
– la convinzione che l’acqua in bottiglia sia più sicura;
– il sapore talvolta poco gradevole dell’acqua del rubinetto;
– l’eventuale presenza di calcare.
In questo post vorrei condividere con voi la campagna #SmuoviamoLeAcque, promossa da Aqua Italia, per sensibilizzare quante più persone sul perché bere acqua del rubinetto faccia bene a noi e all’ambiente. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto, il fatto che l’acqua in bottiglia sia più sicura non ha alcun fondamento scientifico, anzi.
Gli studi mostrano che l’acqua in bottiglia contiene una quantità di microplastiche doppia rispetto a quella del rubinetto, che è sottoposta per legge a rigidi controlli.
Fino a qualche tempo fa, pur avendo sempre consumato acqua del rubinetto, almeno a casa, quando ero in giro mi captava spesso di acquistare bottigliette usa e getta… è stata la visione del documentario A plastic ocean, che consiglio vivamente, a farmi cambiare questa abitudine. Sapevate che solo un terzo delle bottiglie di plastica viene riciclato? Per la maggior parte finiscono negli inceneritori, oppure disperse nell’ambiente, in particolare nei nostri mari.
Così mi sono munita di borraccia, che porto sempre con me, e mi permette di evitare l’usa e getta. Oltretutto, questo semplice gesto, porta anche un notevole risparmio economico.
Quindi, riassumendo, ecco 4 buoni motivi per bere l’acqua del rubinetto:
– è acqua sicura, sottoposta a controlli;
– risparmiamo;
-facciamo meno fatica: bevendo acqua del rubinetto possiamo evitare di dover andare ogni volta al supermercato, cercare parcheggio, fare la fila in cassa, trasportare le bottiglie fino a casa, e poi portare il sacchetto della plastica nel bidone;
– diminuiamo notevolmente il nostro impatto ambientale: bere acqua del rubinetto è una scelta ecologica;
Se è vero che l’acqua del rubinetto è sicura, un’altra motivazione diffusa tra gli scettici dell’acqua del rubinetto, è legata al suo sapore. Eppure, con qualche accortezza, è possibile ovviare facilmente. Uno dei modi più rapidi ed economici per risolvere eventuali problemi di gusto è quello di installare sotto al proprio lavandino un semplice filtro a carboni attivi che è in grado di trattenere le particelle responsabili di odori e sapori poco piacevoli. Per farlo è bene rivolgere ad un tecnico specializzato che ne seguirà anche la semplice, ma necessaria, manutenzione.
Qui in casa balenina, l’acqua a volte ha un retrogusto di disinfettante, così abbiamo ovviato al problema lasciando la bottiglia aperta per circa 15 minuti, subito dopo averla riempita, in modo da lasciar evaporare eventuali tracce di disinfettanti, e con esse il retrogusto che a volte si può avvertire. In estate poi, aromatizziamo l’acqua con qualche fettina di limone o cetriolo, oppure menta e zenzero.
A ogni modo, esistono tanti sistemi per filtrare l’acqua da bere, migliorandone il sapore. Il filtro a carboni attivi è solo una tra tanti, ma ci sono anche altre soluzioni. Alcuni esempi sono:
– caraffe filtranti;
– filtri da applicare al rubinetto (ne esistono anche di compostabili);
– filtri a osmosi inversa.
Su questo sito potete vedere i più comuni.
Infine, in caso di acqua particolarmente dura, quindi calcarea, è possibile intervenire con un addolcitore che, oltre a offrire longevità agli impianti idrotermosanitari, protegge gli elettrodomestici ed offre notevoli benefici anche in campo igienico-sanitario (biancheria più morbida e pulita, notevole risparmio di detersivi e maggior durata di tutti gli indumenti).
E voi, consumate acqua del rubinetto? La bevete così, oppure filtrata? Raccontatemi le vostre esperienze!