Un’antica leggenda indiana narra di un re saggio che inviò due ufficiali a esplorare terre lontane. Il re aveva notato che uno dei due era piuttosto arrogante e pieno di sé, mentre l’altro era generoso e di mentalità aperta. Dopo mesi di viaggi ed esplorazioni, i due tornarono a corte per riferire quanto avevano visto. Quando il re li interrogò sui posti che avevano visitato, l’ufficiale generoso disse che gli abitanti di quelle terre straniere erano stati ospitali e generosi. Sentendo questo l’ufficiale arrogante lo schernì, affermando che le città che lui aveva visitato erano invece piene di truffatori e imbroglioni. Ascoltando i loro racconti, il re rise tra sé e sé, perché li aveva mandati entrambi negli stessi posti.
Qualche giorno fa mentre leggevo questa parabola e mi è venuto in mente il principio buddista secondo cui ‘vediamo ciò che siamo’.
A volte mi accorgo di ‘pormi diversamente’ a seconda di trovarmi in viaggio in qualche terra lontana, piuttosto che nella vita di tutti i giorni. Come se non sempre si potesse essere curiosi dei propri vicini di casa e colleghi tanto quanto di popoli stranieri o provare meraviglia per il cielo sopra la nostra testa tanto quanto un panorama dall’altra parte del mondo. Allora, cari aficionados, l’augurio per questa estate è di poter provare meraviglia a prescindere che la nostra destinazione sia un paese esotico o che si rimanga a casa. Perché siamo circondati dalla magia, sta a noi aprire gli occhi, essere creativi e buttarci nell’avventura.
Magari esplorando la nostra città come se fosse un paese straniero! O guardando al vicino come all’indigeno di una tribù esotica 😉
Nel frattempo lasciamo respirare i nostri sogni.
Come scriveva Peter Matthiessen in Il leopardo delle nevi, “I miracoli quotidiani, il mormorio dei miei amici la sera, i fuochi argillosi prodotti dai ginepri imbrattati, il cibo grezzo e insipido, le ristrettezze e la semplicità, la soddisfazione di fare una cosa per volta: quando prendo in mano la mia tazzina azzurra di latta, faccio solo quello”.
Come a dire, che la vita è costellata di piccoli ‘miracoli quotidiani’ e la vita stessa è una specie di viaggio.
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Oggi intanto mi avventuro nell’autoproduzione, con questo gelato-biscotto raw, facile da preparare e tutto sommato economico.
Per capire se la crusca di avena può considerarsi raw, ho scritto a tutte le case produttrici che conosco. Perché il dubbio c’era. In particolare, ho scoperto grazie a Daria ( goccedaria ) che persino i fiocchi di avena che acquistiamo solitamente derivano da cereali precotti. Io pensavo che fossero semplicemente raccolti ed essiccati. Anche questo mi da la misura di quanto ci siamo allontanati dalla consapevolezza di ciò che davvero abbiamo nel piatto.. !
Comunque, la risposta è stata che la crusca viene ricavata dal chicco grezzo, almeno questo per quanto riguarda l’azienda dalla quale mi sono rifornita ( si chiama La finestra sul cielo ).
E la crusca è anche piuttosto economica.
Eh sì, caro Freak Antoni, che negli anni ’70 cantavi I gelati sono buoni, ma costano milioni. Oggi con l’autoproduzione possiamo anche risparmiare qualcosa.
Il risultato? Giudicate voi!
Per la base del biscotto ho utilizzato l’avena. L’idea mi è venuta ispirandomi a una guru dei dolci raw, Emily, di Thisrawsomeveganlife ( per chi non la conoscesse, date un occhio al suo sito, che merita davvero!! ), che la usa per preparare dei biscotti incredibili!
Per fare questo gelato vi servirà qualche frutto maturo, un freezer e un frullino. Niente gelatiere o chissà che aggeggi.
INGREDIENTI
( per due maxi gelato biscotto )
per la base:
100 gr datteri diamante bio ( detti anche medjoul );
80 gr uvetta essiccata bio;
200 gr crusca avena bio;
scorza di 1 limone bio grattugiata;
3 cm stecca di vaniglia bio;
per il gelato:
2 banane bio del commercio equo solidale fairtrade;
qualche fragola matura bio;
mirtilli bio;
Per il biscotto ho messo ammollo la crusca in acqua per 3 ore ( volume di acqua circa doppio rispetto alla crusca, ovvero quello che riesce ad assorbire senza annegare.. ), poi l’ho frullata insieme ai datteri, all’uvetta, alla scorza del limone e alla vaniglia. Ne risulta un impasto profumato davvero delizioso.. L’ho steso dentro delle formine piuttosto grandi a forma di cuore adagiate su della carta forno, formando uno spessore di circa 1 cm e messo tutto in freezer.
Per il raw-gelato mi ero portata avanti tenendo delle banane a pezzetti nel freezer.
Dalle foto non si capisce molto, ma ci sono due strati di frutta, di colore diverso. Un primo strato in cui ho frullato banana e fragole, l’altro con banana e mirtilli.
Per non mischiare i colori occorre stendere prima uno strato ( per es. fragola-banana) e poi mettere in freezer una mezz’ora, poi stendere l’altro e infine sovrapporre il biscotto.
Fresco, goloso e naturalmente sano 😉
Con questa ricetta di autoproduzione auguro buon 3° compleanno al blog della dolcissima Daria, www.goccedaria.it, e partecipo al suo contest. Per sbirciare le altre ricette o contribuire, andate a dare un occhio al suo sito, che merita sempre una visita 😉
http://www.goccedaria.it/item/scambi-baratti-swap-anche-per-il-terzo-compli-blog-di-gocced-aria.html
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Avete notato qualcosa di diverso?
Eh no, ancora non si vede nulla.. ma sappiate che è presto in arrivo un nuovo look per la balenina!
Se vi va di passare da queste parti nei prossimi giorni..
Aspetto curiosa i vostri commenti, su su..
Intanto vi ricordo che potete trovare la balena anche su instagram (#balenavolante) e su FB ( pagina FB balenavolante ).