Quella che ho raccontato è la mia storia,
dolce o amara che vi sia sembrata,
qualcosa portatela con voi
e qualcosa lasciate che torni a me.
E’ questa la tradizionale formula con cui i cantastorie ashanti finivano le loro narrazioni.
Mi piace immaginarli intorno al fuoco, intenti a raccontare di serpenti a sette teste, sciacalli, principesse e incantatori di serpenti.. il pensiero si perde nei cieli maestosi di un’Africa delle origini, che ha tanto da dire sulla storia di noi tutti, portatrice di miti che costituiscono un grande patrimonio del sapere collettivo. Storie che percorrevano luoghi a volte geograficamente e temporalmente lontani, migrando da un popolo all’altro, prendendo accenti e sfumature di chi li raccontava, con sempre nuovi particolari, colori e tonalità, in una sorta di telefono senza fili in cui il racconto subiva continue metamorfosi da un passaggio all’altro.
Autore di questa antologia, Nelson Mandela, premio Nobel per la pace nel 1993, primo presidente di colore del Sudafrica, leader del movimento contro l’apartheid e per questo rinchiuso per ventisette anni in prigione.
Il mio più profondo desiderio è che in Africa la voce dei cantastorie possa non morire mai, scriveva Mandela nella prefazione, e siamo certi che con questa raccolta abbia contribuito a dare nuova voce a queste storie, facendole viaggiare attraverso spazi sconfinati, mantenendo intatta la loro capacità di ritrarre gli animali e loro umanissima magia.
Editore: Feltrinelli
Pagine: 170
Prezzo: 8,00 euro