I mesi autunnali per me sono un momento di bilanci e nuovi progetti che mi piace annotare nel mio quaderno a fiorellini; secondo un recente studio, pare infatti che il 42% delle persone raggiunge più facilmente i propri obbiettivi dopo averli scritti.
Partiamo da un bilancio. Che poi è diventato un ‘buon proposito‘ per l’anno che mi aspetta.
Proprio ora infatti mi trovo al termine di un esperimento che mi ha visto mangiare per tre mesi da vegana senza glutine. Durante questo percorso ho avuto modo di ascoltarmi, vedere come reagiva il mio corpo e la mente, mettermi alla prova. Tutto questo col desiderio di dimostrare a me stessa e agli altri che è possibile essere vegani e celiaci senza morire di fame o diventare degli eremiti o doversi nutrire di bacche rare che crescono solo sulle vette più alte dell’Himalaya. Ho scoperto che, come per ogni cambiamento, è una questione di abitudini e scelte. In tal caso per me ha significato imparare a vedere oltre il bordo del mio piatto e non considerare le mie abitudini ormai consolidate come misura per tutte le cose.
Intanto, non sapevo che in un’alimentazione senza glutine non c’è bisogno di rinunciare alla pasta, perchè ne esiste di buonissima a base di mais e riso praticamente in qualunque supermercato (anche quelli piccoli) e a buon prezzo. Ho persino scoperto delle basi per pizza senza glutine già pronte, se proprio non si ha voglia di farsela in casa (per quella io seguo la ricetta di Feli). Risolta la questione pasta e pizza, il percorso per me è andato in discesa, e ha portato alla conquista della certezza che essere vegani e celiaci è assolutamente possibile e nemmeno così complicato come si potrebbe pensare. Se volete dare un occhio a cosa ho mangiato in questo periodo, ecco un’idea della mia colazione e pasti, anche fuori casa.
Ora che l’esperimento è finito, il mio ‘buon proposito’ per il futuro è continuare a mangiare senza glutine, salvo concedermi qualche eccezione ogni tanto, per esempio durante occasioni mondane (che poi, non ho certo l’agenda fitta di impegni di una rock star..) se proprio non trovassi alternative (pizza senza glutine o pasta).
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Cambiando per un attimo argomento, apro una parentesi perchè vorrei ringraziare di cuore tutte le persone che mi hanno scritto ultimamente per avere notizie, da quando la città dove vivo è stata colpita dall’alluvione. Come alcuni di voi già sanno, ho avuto qualche problemino con la casetta dove vivo.. nel senso che ho usato le padelle per raccogliere l’acqua che scendeva dal tetto, più che per cucinare… avete presente la torre di mago Merlino nella Spada della roccia? Ecco.
In realtà convivevamo già da tempo con qualche perdita dal tetto.. dove vivo ora i palazzi sono piuttosto datati, questo dona loro un fascino unico, ma spesso questo si traduce in impalcature dentro casa che reggono soffitti, costellati da muffa, infiltrazioni e caduta libera di calcinacci… con l’alluvione la faccenda è degenerata e ci siamo ritrovati con le padelle in giro per casa a raccogliere la pioggia che entrava a catinelle… spavento a parte, il trauma maggiore è stato vedere il nostro quartiere invaso dal fango, le vetrine distrutte, negozi chiusi… in parte compensato dall’emozione di vedere tantissime persone comuni inforcare stivaloni di gomma al ginocchio e agguantare pale per spalare fango e aiutare sconosciuti che in questi giorni hanno perso tutto.
Ora ci aspetta un trasloco (il terzo in tre anni!!). Guardandomi indietro vedo come le nostre tane siano cresciute con noi.. nell’ultimo anno siamo cambiati molto insieme e nei percorsi individuali, forse era arrivato il momento di cambiare guscio.
I primi giorni non realizzavo, ma ora inizio a percepire che in un certo senso anche questa difficoltà può essere vissuta come un’occasione che la vita ci ha messo davanti per aiutarci a migliorare e a crescere.
Comunque, la mia reazione a questi ultimi eventi è stata cercare di coccolarmi il più possibile. Sono persino andata dal parrucchiere, cosa che non facevo da 4 anni. Mi sono fatta la frangetta. Poi mi sono pentita. Avevo portato la foto di una modella stra gnocca. Sono uscita con una cotonatura alla Lilly Gruber. Negli anni ’80. E mi sono ricordata che circa ogni 4 anni ricado nello stesso identico errore di andare dal parrucchiere e fare la frangia. Poi quando cresce ho un’amnesia e ci ricasco.
Soprattutto ho affrontato la situazione come mi riesce meglio, ovvero entrando in modalità Kung fu panda. No, non mi sono iscritta a un corso di arti marziali. Intendevo che quando Po è sconvolto, mangia.
Solo che lui dopo batte il grande campione Taj Lung. Io invece mi ritrovo a traslocare col girovita di un panda all’ingrasso!
Comunque, tornando all’argomento del post, la conquista più grande del periodo vegan e senza glutine per me sono stati i dolci. Perchè all’inizio non capivo come si potesse assemblare un impasto senza glutine. Sperimentare è stato divertente, alla ricerca di biscotti che si inzuppassero o di una frolla che fosse proprio come quella della nonna.. solo senza uova, latte, burro, farina e zucchero raffinati… insomma, trasformare la fantascienza in realtà.
Oggi, tra uno scatolone e l’altro, condivido con voi queste crostatine. Io le ho fatte piccine perchè ho un mini fornetto, ma già le immagino in versione extra large, delle belle crostatone guarnite dalle vostre marmellate di frutta preferita.
Mettetevi comodi. C’è una crostatina per ciascuno di voi, anche per ringraziarvi dei messaggi e incoraggiamenti che mi avete mandato… siete stati davvero preziosi… e mannaggia mi commuovo pure… cià passiamo alla ricetta che sennò qui facciamo concorrenza a Carramba *-* <3
INGREDIENTI
(per 2 crostatine)
BASE
30 gr farina nocciole bio;
70 gr farina di riso integrale bio;
30 gr amido di mais bio;
40 gr zucchero integrale grezzo di canna;
30 gr tahin;
1/2 cucchiaino di cannella bio;
latte vegetale q.b.
FARCITURA
-3 cucchiai di marmellata (io ho usato quella di cachi di cucinaveganspiegatalmiocane. Ed è subito autunno!!)
Ora, come vedete tra gli ingredienti NON c’è BURRO, NON ci sono UOVA nè GLUTINE. Vi chiederete come caspita fa a venir fuori un impasto decente.
Me lo chiedevo anch’io. Poi sono rimasta di sasso: questo impasto è una cannonata, non gli manca davvero nulla. Tra l’altro si presta benissimo anche per biscotti da inzuppo.
Il mio compagno mi ha addirittura chiesto se ci avevo messo dentro il burro 0_o!!!
Procedimento:
Ho mischiato gli ingredienti secchi e aggiunto prima il tahin e poi tanto latte vegetale quanto basta a formare una pallina compatta ed elastica.
L’ho stesa col mattarello e poi adagiata nelle formine, tenendo da parte un po’ di impasto per le striscioline.
Ho farcito con la marmellata e guarnito con le striscioline e messo in forno 15 minuti.
In tutto, da quando ho iniziato a preparare le crostatine a quando le ho sfornate, è trascorsa poco più di mezz’ora.
Ditemi un po’, se le provate mi dite che ne pensate?