Tempo fa una cara amica mi ha chiesto consigli su come passare a un’alimentazione vegana. La sua principale perplessità nell’abbandonare carne e derivati animali era dovuta al fatto di essere celiaca.
Sono già intollerante al glutine, se tolgo anche uova, pesce e latticini cosa mi resta???
Già, cosa le resta?
Avrei potuto leggere libri, consultare siti e consigliarle di fare altrettanto. All’inizio in effetti è quello che ho fatto.
Poi però mi è venuto in mente un paragone che faceva Karen Duve nel suo libro (Il giorno in cui decisi di diventare una persona migliore), quando dice che per capire veramente cosa significa alimentarsi in un certo modo, non basta leggere e informarsi. Occorre immedesimarsi. Altrimenti sarebbe come quel turista che scende per tre ore dalla nave da crociera e dice di conoscere la Thailandia.
Per dirla come gli Indiani d’America, ‘non puoi giudicare una persona prima di aver camminato per tre lune nei suoi mocassini’.
Tutto questo lungo preambolo per dire che ho deciso di indossare i mocassini di un celiaco vegano per ameno tre mesi. Senza eccezioni. Insomma, ci vado pure a dormire io, con questi mocassini.
Bene, ora sono circa a metà percorso ( 1 mese e 1 settimana per l’esattezza) e ho deciso di condividere con voi una parte del mio ‘diario alimentare’. Non so se finito questo esperimento deciderò di andare avanti, di certo però posso dirvi che, come per ogni cambiamento, è una questione di abitudini e scelte. In tal caso per me ha significato imparare a vedere oltre il bordo del mio piatto e non considerare le mie abitudini ormai consolidate come misura per tutte le cose.
Per ora posso dirvi che ho scoperto l’esistenza di tanti cibi mai provati prima, come per esempio la pasta di mais o di mais e riso (si trova ormai in tutti i supermercati, sia di marche ‘famose’ che di sottomarche a prezzi competitivi). Rispetto a quella classica risulta di colore più giallino e a cottura ultimata resta un po’ più al dente (ne ho provate diverse marche). Una sera in pizzeria ho poi provato la pizza senza glutine in versione marinara (quindi con pomodoro aglio e origano) e mi è piaciuta molto, anche se preferisco ordinare la farinata, fatta con farinata di ceci ed ugualmente gluten free.. qui in Liguria la fanno buonissima! A me piace mangiarla così, semplice oppure con il rosmarino o le cipolle 🙂
Soprattutto mi sono lanciata con l’autoproduzione di prodotti da forno, anche se in versione mignon (pizzette, tortine, muffin..), visto che il mio forno attuale ha le dimensioni di quello della Barbie.. Ho scoperto, grazie a un libro di cui presto parlerò, che è possibile fare ottimi dolci e impasti salati utilizzando farine senza glutine come quella di ceci, castagne, riso, grano saraceno..
Vorrei iniziare condividendo con voi la mia colazione, poi man mano vi racconterò di come sto organizzando i vari pasti della giornata, compresi pranzi, cene e spuntini.
Ovviamente qualunque idea, suggerimento, commento è benvenuto! Ci sono vegani celiaci tra voi? Su su non siate timidi!!
Allora, dicevo, la colazione. Certi giorni può essere frutta fresca di stagione e secca mangiata così oppure sotto forma di frullato combinando tra loro frutti che non fanno a cazzotti (a proposito ho trovato molo utile questa tabella). Altre mattine mi preparo una tazza di latte vegetale (riso o mandorle) con dentro dei fiocchi di mais cotti a vapore e frutta secca tipo fichi o uvette o fresca. Oppure caffè e biscotti o magari dei pancake.
I pancake sono buoni da soli, oppure accompagnati con marmellata, frutta (con le banane sono il top!!), crema di nocciole, burro d’arachidi e chi più ne ha più ne metta.
Bene. Ricettina?
Per questi pancake sono partita da una ricetta che ho trovato in rete (http://blog.giallozafferano.it/salsaaurora/pancakes-vegan-e-gluten-free/), modificandola secondo il mio gusto**.
La difficoltà, soprattutto all’inizio, è stata creare un impasto che stesse insieme senza ‘colla’, ovvero senza glutine. I primi esperimenti, con sola farina di riso, hanno prodotto una specie di sbrisolona bruciacchiata prima e della bava di ectoplasma poi.. Ho provato aggiungendo della farina di grano saraceno, che per quanto non sia glutinosa risulta un pelino più ‘consistente’ rispetto alla farina di riso. Il risultato è stato soddisfacente per quanto riguarda la consistenza, ma c’era qualcosa che non mi convinceva nel sapore.. così li ho rifatti aggiungendo un po’ di cannella.. Ecco quindi la ricetta dopo n. tentativi, spero vi piaccia 😉
(**rispetto all’originale ho aggiunto la farina di grano saraceno a quella di riso, sostituito lo zucchero con sciroppo di riso, a mio parere più delicato e meno zuccheroso, diminuito la dose di olio e aggiunto la cannella)
INGREDIENTI
(per 6 pancake)
-200 gr farina di riso integrale bio senza glutine;
-100 gr farina di grano saraceno bio senza glutine;
-7 cucchiai di olio di semi bio (io ho usato mais);
-400 ml latte vegetale senza glutine (ho usato riso, ma va bene anche cocco, mandorla..)
-1 cucchiaino di cannella macinata in polvere bio;
-1/2 cucchiaino di lievito vegan per dolci;
Ho mescolato gli ingredienti tra loro e messo la pastella in frigo per mezz’ora.
Ho messo a scaldare una padellina e ci ho versato sopra un bel mestolo di pastella. Ho lasciato cuocere fino a doratura e con l’aiuto di una spatola ho girato il pancake e fatto dorare anche dall’altro lato.
Ho ripetuto l’operazione fino a esaurire tutto l’impasto.
Per accompagnare questi pancake ho autoprodotto della composta di pesche e lavanda (grazie alla preziosissima Silvia che mi ha procurato i suoi fiori!!) con semi di chia e aggiunto della frutta fresca come guarnizione.
Questa marmellata ultimamente impazza su instagram ed è veramente facile da preparare.
Vi servirà solo un frullatore!
Si ottiene frullando frutta e semi di chia, lasciando poi riposare per circa 2 ore in frigo, il tempo che impiegano i semi ad assorbire l’acqua e rilasciare gelatina.
Per questa le dosi sono: 1 pesca con mezzo cucchiaino di fiori di lavanda e 1 cucchiaino di semi di chia.
Se vi va di provare l’esperimento, mettete 1 cucchiaino di semi di chia in mezzo bicchiere d’acqua, vedrete come si gonfiano e producono gelatina!! Si vede dalla foto, si?